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STRADE DELLA ROMA PAPALE

Piazza e Via della Madonna de´ Monti (già via della Suburra) - (R. I – Monti)   (Nella Piazza convergono: Via Baccina, Via dei Serpenti, Via degli Zingari. La Via va da via Tor de' Conti a via dei Serpenti)

La piazza e la via prendono nome dalla chiesa della quale fu posta la prima pietra il 23 giugno 1580 dal  cardinale Guglielmo Sirleto [1], sul posto dov'era stato edificato, nel 1223,  un convento che, vivente  S. Francesco  (1182-1226),  era  stato  occupato  da  monache  del  suo ordine [2].

Dopo tre anni le suore si trasferirono a San Lorenzo in Panisperna ed il monastero restò abbandonato.

Una notizia dice: "Addì 26 aprile 1580 - la santissima Madonna dei Monti fece miracoli". "Stava dipinta in un fienile dei signori Attavanti e volendo il cardinale Vicario farla trasportare, gli abitanti de’ Monti, ancorché in quel tempo pochi, si misero in armi e non volsero, e da allora in qua quella (regione) è cresciuta, con bellissimi edifici che si puote riguagliare ad una città".

La chiesa,[3] fabbricata su disegni di Giacomo della Porta ebbe officiante la Confraternita dei Catecumeni che l'aveva costruita.

Nel 1540 Paolo III (Alessandro Farnese - 1534-1549) aveva istituito, presso la chiesa di S. Giovanni de Mercato o Mercatello [4] (a sinistra del Vittoriano (dove è il palazzo Muti e la "turris pedis Mercati” o del Cancelliere) un monastero per fanciulle ed un ospizio per ebrei e acattolici convertendi, affidandolo ad apposita Confraternita.
Ora, con motu proprio di Urbano VIII (Maffeo Barberini - 1623-1644), del 1637, il detto ospizio fu trasferito alla Madonna de’ Monti, incorporando la chiesa di S. Salvatore in Suburra, mentre le ragazze fin dal 1562 erano già in piazza Margana, dove era stato istituito un convento di regola domenicana per loro.
L'ospizio rimase dunque ai Monti e dette il nome di “vicolo dei Neofiti” a quello che lo fiancheggia.

Il collegio dei Neofiti e casa dei Catecumeni è tutt'ora nel fabbricato ed è sempre il tenutario della chiesa, come aveva stabilito nella consegna del terreno, fatta alla detta Arciconfraternita, da Gregorio XIII (Ugo Boncompagni - 1572-1585), insieme alle oblazioni raccolte fra i fedeli, accresciute poi da ricchissimi lasciti.

Una delle tre campane della chiesa è di Peters van Gheyn (1458) acquistata quando, per le lotte religiose, fu asportata insieme ad altre dai campanili dei Paesi Bassi.

Sulla Piazza fu anche sistemato un mercatino del pesce. La fontana è della seconda metà del secolo XVI.

Al lato e dietro la chiesa era un orto di Madonna Cornelia degli Alessi, ed ivi sorgeva la Torre Sicura o Secura che fu distrutta dopo il sacco del Borbone (1527) "...extabat in media via turris cagnomento Secura pro Suburra, quae hodie a magistris viarum diruta est viae ampliandae causa”.

Il pozzo dell'orto, rimasto poi chiuso fra le case costruite, dette il nome al vicolo del Pozzaco (oggi via del Pozzuolo) che è una traversa di via di  Santa Maria del Monte..

Nella piazza è la chiesa dei SS. Sergio e Bacco (Madonna del Pascono).
Di questa Chiesa, chiamata dal popolino di "Serio e Baco”, già diaconia, così scrive il Bruzio (XIX sec.): "Fu rifatta dopo che venne distrutta quella del Campidoglio [5], e dal cardinale Antonio Barberini, cappuccino e fratello di Urbano VIII, di nuovo risarcita essendo fatiscente".

Quel Papa l'affidò ai Ruteni [6] basiliani che hanno liturgia greca, ma in lingua dalmatica. È assai antica e fu parrocchiale.
Nel 1741 venne riedificata a spese di alcuni fedeli devoti dell’immagine della Madonna che si venera sull'altare maggiore della Chiesa.

Quella sacra immagine, copiata da quella di Zirovich in Lituania, si scoperse verso il 1718 sotto l'intonaco del muro contiguo alla sacrestia; di là fu tolta d'ordine di Clemente XI (Giovanni Francesco Albani - 1700-1721) e nell'anno seguente collocata dove oggi si vede.

In tale occasione si cominciò a chiamare “Chiesa della Madonna del Pascolo". Nell'anno 1622, Gregorio XV (Alessandro Ludovisi - 1621-1623) la affidò ai padri minimi di S. Francesco de Paola che l'abbandonarono allorché passarono alla loro Chiesa, dedicata al loro santo fondatore, presso "S. Pietro in Vincoli".

Nel catalogo di Torino (XIV sec.) è detta "de Suburra" ove si dice "habet unum sacerdotem”.

Il tempio, nel 1862, fu restaurato da Leone XIII (Vincenzo Gioacchino Pecci - 1878-1903) e, sull'area di un abbattuto ospizio ruteno fondato nel 1897,  fu edificato un collegio per l'educazione  ecclesiastica dei giovani di rito greco-ruteno, che fu annesso alla vicina chiesa dei Santi Sergio e Bacco, trasformata all’uso e al rito greco ruteno.
Trasferito il collegio al Gianicolo, dove si officia nell'oratorio dedicato a San Giosafat Kuncevic, la chiesa del rione Monti è custodita ed officiata dai padri Basiliani ruteni.

____________________

[1] )            Sepolto nella Chiesa di San Bernardino (o di San Sergio e Bacco), pure sulla Piazza.

[2] )            S. Chiara 1194-1253 – 2° Ordine francescano.

[3] )            Donazione di Gregorio XIII (Ugo Boncompagni - 1572-1585).

[4] )            Si chiamò, in seguito, di S. Venanzio e fu demolita per la sistemazione di piazza Venezia. Ora, al suo posto vi è un’aiuola.

[5] )            La diaconia dei santi greci Sergio e Bacco fu addossata nel medioevo all'arco trionfale di Settimio Severo (193-211), quasi al posto dei “rostra magna” . (Sancti Sergi Ibi umbiculum Romae - San Sergio dove è l’ombelico di Roma).

[6]               Rutene furono dette quelle popolazioni cristiane di rito Bizantino-slavo residenti ad ovest della linea che corre dall´alto corso della Dvina (Prussia settentrionale) al basso Dnieper (Russia meridionale). A causa delle persecuzioni dei regimi dell´est, si è formata una diaspora, specialmente in Europa ed in America.

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Lapidi, Edicole e Chiese lungo la via:

- Via della Madonna dei Monti
- Piazza della Madonna dei Monti

Chiesa della Madonna dei Monti
- Chiesa di San Sergio e Bacco

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Vicolo_del_Pozzuolo-Edicola_al_n14

Via del Pozzuolo - Edicola della Madonna della Pietà
del XVIII sec. al n.14

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